Il clima di festa si addensa con l’arrivo di dicembre e per milioni di pensionati si avvicina uno dei momenti più attesi: il pagamento della tredicesima. Ma attenzione, quest’anno ci sono delle novità che potrebbero fare la differenza!
Il mese di dicembre porta con sé un’aria di festività e, per tanti italiani, l’attesa della tredicesima mensilità. Un momento importante, specialmente per i pensionati, che con questo extra possono affrontare le spese delle festività e trovare un po’ di respiro nel budget.
L’INPS, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, sta per pubblicare i dettagli della tredicesima sui cedolini di dicembre, permettendo così ai pensionati di organizzare al meglio quanto spendere per i regali e le celebrazioni.
Il periodo natalizio si fa più luminoso con quest’aggiunta in busta paga, ma vediamo nel dettaglio cosa cambia nel portafoglio degli anziani.
Il 2 dicembre diventa un giorno chiave, infatti oltre al pagamento usuale si vedrà concretizzato il tanto atteso extras. La regola generale prevede che per chi prende la pensione da più di un anno, la tredicesima corrisponda a una mensilità completa, senza però l’applicazione delle detrazioni fiscali, quindi attenzione, l’importo netto potrebbe essere un po’ meno di quello sperato.
Scopriamo anche quali sono le sorprese positive per quest’anno e le prospettive future.
Oltre alla buona notizia di non trovarsi addebitati né l’addizionale comunale né quella regionale sul cedolino di dicembre, c’è il “bonus tredicesima”, una chicca della legge di Bilancio del 2001 che aggiunge 154,94 euro in più. Ma occhio al reddito! Per poter sperare in questo bonus bisogna avere un reddito annuo non oltre i 7.781,93 euro, o, se proprio lo superate, ma non troppo (rimanendo sotto i 7.936,87 euro), potrete avere un bonus ridotto.
Ricordatevi di controllare anche il vostro reddito personale, che non deve passare gli 11.672,89 euro. E se siete sposati, fate la somma con quello del coniuge: non deve sorpassare i 23.345,78 euro.
Purtroppo, non è tutto oro quello che luccica, il diritto alla tredicesima non spetta a tutti. Si rivolge ai titolari di pensione di vecchiaia, pensione anticipata, assegno sociale, pensione d’invalidità e a quelle di tipo indiretto o di reversibilità. Chi invece percepisce indennità come l’Ape Sociale o altre simili non verrà incluso.
Una considerazione particolare merita chi ha iniziato a godere della pensione durante l’anno in corso. Non aspettatevi una tredicesima intera: l’importo si calcola in base ai mesi di pensione ricevuti nell’anno e si divide per 12. Un pensionato che è partito a marzo, per esempio, si vedrà calcolare l’extra su 10 mesi, quindi più piccolo rispetto a chi ha goduto dell’intero anno da pensionato.
“Il Natale è lo spirito di dare senza pensiero di ricevere. È felicità perché vediamo la gioia negli occhi delle persone amate”, affermava Nicholas Sparks, e questo spirito si riflette bene nell’attesa con cui i pensionati italiani guardano alla tredicesima mensilità. Un momento che, oltre a portare un soffio di alleggerimento economico, rafforza il senso di comunità e di attenzione verso chi ha dedicato una vita al lavoro.
In un periodo come quello natalizio, in cui le spese si moltiplicano e le esigenze familiari diventano più pressanti, la tredicesima si trasforma in un vero e proprio baluardo di serenità per molti. La novità di quest’anno, con l’introduzione di un bonus tredicesima per i redditi più bassi, rappresenta un segno tangibile di come il sistema previdenziale possa e debba essere strumento di equità sociale. Tuttavia, resta l’interrogativo su quanto questa misura sia sufficiente a colmare le disparità esistenti.
Il 2 dicembre si avvicina, e con esso la speranza di un Natale un po’ più sereno per molti anziani del nostro Paese. Ma resta il compito, per noi come società, di riflettere su come rendere il sistema ancora più inclusivo e capace di rispondere alle esigenze di tutti, in ogni momento dell’anno.